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Le cozze di Messina

Le cozze di Messina

Le cozze di Messina gratinate sono un’idea favolosa, gustosa e facile per pensare di sfoggiare con sicurezza e contentezza un antipasto goloso o un secondo piatto che sia complementare agli altri presentati in tavola, durante il cenone di Capodanno (vanno molto per la maggiore qui da noi in queste particolari occasioni, ove é anche possibile ottenere buoni prezzi vantaggiosi per incentivarne l’acquisto). Numerose le ricette, diverse le combinazioni di ingredienti; ad esempio in Puglia ricordo di aver mangiato le cozze ripiene e condite con il sugo di pomodoro, il loro ripieno era molto morbido e consistente, sempre a base di pangrattato. Le cozze di Messina gratinate sono una mia personale rivisitazione, naturalmente riprodotta sulla scia di quello che mi ha insegnato mia madre e anche sulla contaminazione imprescindibile del palato abituato ai sapori e alle prelibatezze del Sud. Non sarà assolutamente difficile, ve lo garantisco, abbiate solo cura e attenzione nel fare delle belle e buone cozze di Messina gratinate, così da ottenere un risultato anche esteticamente perfetto!

Cozze di Messina gratinate

Ingredienti per 40 cozze aperte:

  • 200 g di Pangrattato
  • 125 g di Caciocavallo dolce o stagionato
  • Prezzemolo fresco Tritato q.b.
  • 1 Cucchiaio di Pinoli tritati grossolanamente
  • Olio Extravergine d’oliva q.b.
  • Sale & Pepe nero macinato q.b.
  • 1 Cucchiaio di filetti di Peperoncino Calabrese sott’olio (in alternativa andranno bene anche dei pomodori secchi spezzettati a mano)

Procedimento:

Tenere in ammollo le cozze per un’ora circa, in acqua fredda; dopo pulirle una ad una rimuovendo il filamento laterale; scartare le cozze che da crude sono già aperte o col guscio rotto, per sicurezza. Porle in una pentola con dell’olio extravergine d’oliva quanto basta, a fiamma dolce, e lasciando che si schiudano visibilmente.

Preparare il condimento unendo tutti gli ingredienti insieme, aprire le cozze, scartando ovviamente il guscio senza mollusco, e farcire uniformemente la parte.

Porre le cozze pronte su una leccarda rivestita di carta forno e infornare per 10-15 minuti a 180 C°, in modalità grill, facendole dorare appena.

La bottarga di tonno

La bottarga di tonno

Cos’è la bottarga e come si utilizza in cucina?

La bottarga è un prodotto alimentare tradizionale tipico delle coste del Mediterraneo, costituito dalle uova di muggine (detto anche Cefalo) o di tonno, salate ed essiccate ancora nella sacca ovarica. È UN METODO DI PREPARAZIONE CHE HA ORIGINE 3000 ANNI FA, GIÀ CONOSCIUTO DAI FENICI È un metodo di preparazione vecchio di oltre 3000 anni, conosciuto dai fenici e da altre civiltà sviluppatesi sulle coste del mediterraneo.
Oggi la bottarga di migliore qualità, quella di muggine, dal sapore deciso ma delicato, è prodotta soprattutto in Sardegna. La preparazione della bottarga comincia con l’estrazione delle sacche ovariche delle femmine del muggine: le sacche sono recuperate con estrema attenzione per evitarne la rottura, intorno alla fine dell’estate, periodo in cui i muggini si ammassano negli stagni salmastri della Sardegna centro-occidentale per la riproduzione.

Le sacche estratte, dette anche baffe, pesanti fino a 300-400 g, (mentre quelle di tonno superano facilmente il chilo) sono lavate, salate, sottoposte a pressatura con metodi tradizionali e infine poste a stagionare in luoghi asciutti e areati per un tempo variabile tra i 45 e i 90 giorni. Alla fine di questo periodo le baffe, che avranno assunto il caratteristico colore ambrato-arancio, saranno pronte per essere utilizzate.